Sicurezza, che Noia!

Siamo circondati: tra PC, Tablet, SmartPhone, APPs, allarmi e telecamere intelligenti, il Cloud Computing ci sta ponendo al centro di un microcosmo informatico nel quale, se non stiamo attenti, rischiamo di perdere la nostra identità. Magari, non quella personale, ma certo quella virtuale…

Suona la sveglia, accidenti è già ora, sono in bagno e come al solito controllo le e-Mail….un po di spam, qualche rogna di lavoro, un avviso dalla banca, due messaggi di un amici e almeno 3 messaggi che promuovono eventi, prodotti, soluzioni X LA SICUREZZA….che noia tutti i giorni, ma quando la piantano!

ChiSonoAdesso poi mi è comparso un POPUP sul telefono “ attenzione il tuo dispositivo è lento potrebbe contenere un VIRUS….” ma ti venisse un accidente, ovvio lo ignoro, ma comunque non sono mai completamente tranquillo, anche perchè a volte è proprio lento davvero.

BOX, auto e via, imposto in navigatore con il nuovo sistema super-special-connect…..tutto integrato una meraviglia, certo guardare Facebook sul parabrezza, non è il massimo ma almeno tengo gli occhi sulla strada, poi bella questa funzione LiveWife Tracking che consente alla mia bella di vedere dove sono, certo la disattivo se vado in posti “anomali”, accidenti mi sono dimenticato di registrare un programma sulla TV, mano al telefono, apro la APP seleziono il canale, tasto R, fatto che comodità.

Che giornataccia, meno male che stasera ho tempo per andarmi a fare una corsa nel parco, e già che ci sono condivido con la mia App di Fitness la mia posizione con altri due amici, così ci facciamo una sfida virtuale e vediamo chi arriva prima al bar del parco ma…… all’improvviso il telefono squilla:

ATTANZIONE ALLARME NELLA ABITAZIONE SI E’ VERIFICATO UN MOVIMENTO SOSPETTO

….. azzzz subito mano al telefono, video camera virtuale con controllo remoto, sarà il gatto di sicuro….. ma aimè mi compare un faccione mascherato che mi dice “ corri corri non ti preoccupare a casa tua ci penso io…”.

Non racconto certo nulla di nuovo, viviamo sempre più in simbiosi con tecnologie che ci consentono di gestire tutto mentre facciamo di tutto, sono nella culla ma già il mio nuovo orologio da polso controlla se il mio sonno è regolare e Bluetooth via telefono avvisa i miei genitori se qualcosa non va.

Difficile anche per chi lo fa di mestiere rendersi conto della enorme quantità di informazioni che tutta questa tecnologia immette nella rete, una rete tra l’altro sempre meno identificabile con un nome, un responsabile…se qualcosa non va con chi me la prendo a chi chiedo aiuto, se il mio device va oltre la mia volontà mi sembra quasi di perdere la mia identità.

L’Identity Access Management

Com’era facile gestire il controllo di chi fa cosa quando avevamo il nostro bel terminale, un cavo, un Host. Qualcuno riusciva ad intrufolarsi anche li, ma lo beccavamo subito o quasi…

Adesso è un problema assai più serio e complicato: tutti abbiamo dispositivi su cui girano applicazioni aziendali ed altre personali (impensabile proibire la promisquità) e ci connettiamo da ogni dove auto, bar, autogrill, per accedere a dati che sono dove nessuno sa…. E sì, nel CLOUD ci siamo tutti già abbondantemente dentro, e quelle technologie nate per vivere fisicamente su un server e controllare chi fa cosa fanno un sacco di fatica ad controllare le Identità che come trasparenti fantasmi svolazzano nella nebbia bassa (da Pavese mia personale definizione di CLOUD) serve qualcosa di nuovo.

Un pensiero, una riflessione stimolata dall’apparire sul mercato delle nuove soluzioni progettate proprio per la tutela delle identità e il controllo degli accessi come quella realizzata da Ping Identity.

Fonte: ITWARE