Cloud lifecycle management: come governare i processi nei nuovi modelli as a service

di Nicoletta Boldrini – Zerouno

L’adozione di nuovi modelli di erogazione dell’It, basati sul concetto dell’as a service spinto dal paradigma del cloud, genera dei ‘contraccolpi’ sul piano dei processi e implica la necessità di ridisegno dei modelli e dei flussi delle It operation. Un cambiamento che porta il Cio ad avere un nuovo ruolo in ambito ‘service governance’ diventando una sorta di ‘service broker’ garante di servizi It erogati attraverso un’infrastruttura ibrida. Ne abbiamo discusso in un recente Executive Dinner organizzato in collaborazione con Bmc.

Non è la prima volta che discutiamo del ripensamento e ridisegno in una logica ‘a servizio’ di quelle che sono le capacità dell’It di dare delle risposte alle esigenze operative, in termini di applicazioni, alle line of business aziendali; tuttavia, il tema è così ampio e di attualità che merita continui approfondimenti  e aggiornamenti. È proprio con questo spirito che durante un recente Executive Dinner di ZeroUno, organizzato in collaborazione con Bmc, ci si è focalizzati sul concetto di cloud lifecycle management. “Il cloud è un elemento ormai inarrestabile di trasformazione che aiuta a dare delle risposte proprio in termini di efficacia sul piano del business (agilità di cambiamento; velocità nel time-to-market; riduzione del Tco; ecc.) – esordisce Stefano Uberti Foppa, direttore di ZeroUno -, ma per implementare correttamente ambienti di tipo cloud, siano essi privati, pubblici o ibridi, dobbiamo avere la consapevolezza della necessità di un ridisegno dei processi coinvolti nel cambio di modello e di un ripensamento della governance It”.

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