Il Cloud e la crisi d’identità del CIO

La “nuvola” non segnerà la fine dei dipartimenti IT in azienda. Ma obbligherà i direttori dei sistemi informativi a rivedere ruolo e funzioni per calare le innovazioni del Cloud direttamente sul business. Per i CIO che non si adeguano c’è il rischio di essere scavalcati dalle linee di business.

di Alessandro Longo
CIO-cloud.gif
No, a dispetto di miti e leggende che circolano, il cloud computing non segnerà la fine dei dipartimenti IT delle aziende. Ma li costringerà a cambiare, questo sì: nel ruolo e nelle funzioni. Sta facendo strada quest’idea  tra esperti e addetti ai lavori, man mano che il nuovo paradigma cloud si diffonde.

E c’è anche un corollario: i responsabili IT devono accettare la metamorfosi, smettendo di essere tecnici puri e semplici e diventando consiglieri strategici del business. Altrimenti sì che saranno visti sempre più come inessenziali da parte delle linee di business.

Val la pena, per prima cosa, confutare il mito. È vero che il cloud è self service e centralizzato, ma ciò non vuole dire che gli addetti IT aziendali diventino inutili. “Non è vero quello che temono molti CIO (Chief information officer): che perderanno, per forza, importanza per colpa del cloud. Una preoccupazione che persino sta spingendo alcuni di loro a tenere i server in casa”, dice Stefan Ried, analista di Forrester Research e autore di numerosi rapporti sul tema. L’ultimo, Business Networks Beyond IT (uscito il 18 ottobre), centra anche questo tema, che potremmo anche definire “la crisi d’identità dei CIO”.

Continua a leggere su: ict4executive.it