Blockchain for Dummies: giusto il minimo per far finta di saperne a pacchi e fare gli espertoni con amici e parenti

Nicola Spadoni
Director at PwC People & Organization – HR Transformation and Digital

Mmmh ok… ma come funziona la blockchain?

Dopo aver conosciuto e aver sentito il mitico Andreas Antonopoulos (https://www.linkedin.com/in/amantonopoulos) in Greenhouse a fine aprile, ho deciso di tornare a parlare di Blockchain. Antonopoulos è un grandissimo comunicatore che rende semplici le cose più complicate, ma credo che i più dei miei potenziali lettori abbiano bisogno di qualche nozione “for Dummies”, giusto per fare il figo con qualche amico giusto qualche milligrammo più ignorante di voi… (io faccio così).

Quindi vi devo proprio spiegare come è strutturato questo marchingegno infernale, o almeno spiegarvi due concetti fondamentali: i NODI e i BLOCCHI.

…il fatto che tutto giri intorno all’HASH la dice lunga su Nakamoto Satoshi ed i suoi seguaci miners…

NODI sono gli attori su cui si basa la blockchain, altri non sono che i computer che svolgono le verifiche sulle transazioni. Il loro compito è detenere una copia del registro e finalizzare i BLOCCHI. Questi sono gli elementi base che compongono il registro, legati l’uno all’altro in una successione che ha avuto inizio con l’inizio della blockchain.

Ora seguiamo il nostro esempio:

Prima fase: Transazione, due parti manifestano l’intenzione di trasferirsi una qualsiasi cosa rappresentabile digitalmente, nel caso dei Bitcoin parliamo ovviamente di moneta, ma nel futuro potrebbe trattarsi di un contratto (http://dupress.com/articles/using-blockchain-for-smart-contracts/), un immobile (http://www2.deloitte.com/nl/nl/pages/real-estate/articles/blockchain-the-next-game-changer-in-real-estate.html) , un autoveicolo e ovviamente biglietti del cinema e gelati (http://dupress.com/articles/trends-blockchain-bitcoin-security-transparency/).

Seconda fase: Verifica, la richiesta di transazione viene inserita in una coda di transazioni. E’ in questa fase che la transazione viene verificata dai NODI, che si porranno alcune semplici domande: Chi trasferisce i Bitcoin ha sufficienti disponibilità? Quella quantità di Bitcoin non è già stata trasferita?

Terza fase: Strutturazione, ogni blocco è identificato da un codice, l’hash, creato sulla base delle regole condivise dal network. Ognuno di questi codici è un complesso calcolo che viene effettuato a partire dall’hash del blocco precedente e le transazioni contenute nel blocco: non è possibile modificare il contenuto dei blocchi senza modificare l’hash: questo è l’elemento che rende la catena coerente, certa e non modificabile. Il fatto che tutto giri intorno all’HASH la dice lunga su come deve essere stato FUORI il mitico Nakatomo Satoshi  quando ha inventato questo marchingegno incredibile (e quando sono fuori i suoi seguaci  MINER!!!!)

Quarta fase: Validazione. Il blocco deve essere validato prima di essere aggiunto alla blockchain. La forma di validazione nel caso di Bitcoin è il cosiddetto proof-of-work, la soluzione ad un complesso puzzle matematico, il complesso calcolo citato nella fase precedente.

Quinta fase: Blockchain Mining, il proof-of-work, la soluzione al puzzle viene ricompensata con l’emissione di nuovi Bitcoin. Tutti i nodi fanno a gara per essere i primi ad arrivare soluzione del puzzle, nessuno sa chi arriverà per primo, questo rende di fatto impossibile ogni tipo di tentativo di manipolazione (con un numero di nodi sufficientemente elevato).

Sesta fase: La catena, il blocco è validato e aggiunto alla catena, il nodo che ha risolto il puzzle è ricompensato con un nuovo bitcoin (il cosiddetto mining). Il nuovo blocco viene quindi scaricato da tutti partecipanti alla catena, che ora cominceranno a lavorare con la nuova versione del registro (è possibile che per breve tempo esistano due o più percorsi diversi di blockchain, ma i nodi sono programmati per lavorare solo sulla versione più lunga disponibile). Per tale ragione è opportuno attendere che la transazione sia verificata più volte, ovvero raggiunga un certo livello di profondità nella blockchain (es.: 6 blocchi di profondità si associano ad una probabilità che la transazione sia rigettata inferiore allo 0,01%).

Settima fase: la coerenza della catena, se qualcuno cercasse di inserire dei blocchi alterati nella catena, il loro hash cambierebbe, così come cambierebbe quello dei blocchi successivi (ricordate la terza fase?). I nodi rifiuterebbero il “tarocco” rifiutando la versione corrotta. Non puoi fregare la blockchain!

Quindi ricordate:

Transazione, Verifica, Strutturazione, Validazione, Mining, Catena, Coerenza… Un saluto, andate e bullatevi di essere esperti di Blockchain

Fonte: Linkedin