It come strumento di riorganizzazione e cambiamento

Per gestire l’evoluzione di aziende sempre più globalizzate, occorrono le tecnologie giuste e soprattutto una concezione strategica dell’It. Il punto di vista di Enrico Pana, Group IT Manager di DWT Group
di Enrico Pana, Group IT Manager di DWT Group

Nel mercato attuale, sempre più globalizzato e incerto dal punto di vista finanziario, pianificare una strategia di crescita efficace ed equilibrata richiede una profonda consapevolezza e un’alta capacità di controllo. Infatti, non bisogna garantire soltanto l’espansione del business, ma anche il contenimento dei costi e la perfetta integrazione tra le filiali, i fornitori e i clienti, in un ambiente complesso e multicompany.
Di fronte a tali sfide, le aziende devono arrivare preparate e fare quanto necessario per snellire i processi, razionalizzare le risorse e automatizzare il workflow, in un’ottica di efficienza continua che permetta la gestione corretta dei dati come leva competitiva di successo. In questa situazione, l’Information technology diventa uno strumento di riorganizzazione e cambiamento, con l’obiettivo di estendere le comunicazioni lungo tutta la supply chain, rendere più fluida la gestione degli ordini, velocizzare il decision making aziendale, aprire le porte alle opportunità offerte dal cloud computing, dalla mobility e dai social network.
Non c’è spazio per gli errori e le informazioni devono essere elaborate nel modo più lineare possibile, riducendo il tasso di eccezioni, la necessità di intervento manuale e il numero di interfacce che si frappongono tra il cliente e la fabbrica, in modo da mantenere alto il livello di servizio.
Ma per supportare i progetti di espansione e internazionalizzazione di un’impresa, non servono soltanto tecnologie giuste di nuova generazione in grado di ridurre la complessità e restituire dentro e fuori i confini aziendali una visibilità trasversale. Occorre, prima di tutto, preparare il terreno al cambiamento, vagliare nuove soluzioni mai sperimentate e fare in modo che l’It entri a buon diritto nello strategic planning dell’azienda, convincendo il management e il personale del bisogno impellente di innovazione. Dopotutto, le evoluzioni sono indispensabili, anche se comportano l’abbandono della comfort zone: è questo il messaggio che deve passare e di cui il Cio deve essere portatore, utilizzando come fattore di persuasione la concretezza dei dati e delle analisi.
Sotto questo profilo, la condizione italiana desta qualche perplessità, con molte aziende che si manifestano poco inclini al cambiamento e che hanno ancora in adozione sistemi implementati prima del 2000. Dopo l’ondata di progetti sviluppati negli anni Novanta, il ruolo dell’It sembra avere subito una perdita di popolarità, con un taglio sostanziale degli investimenti e un freno alla creatività stessa degli addetti ai lavori.

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